I fotografi che da sempre amo, in cui mi ritrovo e che mi hanno influenzata sono molti: Francesca Woodman, Man Ray, Helmut Newton, Diane Arbus ecc.. Voglio iniziare subito a parlarti di Francesca Woodman , fotografa statunitense nata a Denver nel 1958 era figlia di un pittore e di una ceramista.

Fù il padre a iniziarla alla fotografia, regalandole una macchina fotografica solo all’età di 13 anni. Francesca da subito si dedica all’autoritratto, il primo risale al 1972 (self-portrait at 13 Bouleder, Colorado).

Questo scatto è l’inizio di tutta la sua produzione; ha usato se stessa per esplorare temi come la proprio identità, introspezione, l’adolescenza, la sessualità… In solo 8 anni ha prodotto più di 10 mila negativi e 800 stampe, noi ne conosciamo solo un centinaio. E’ stata una fotografa provocatoria e dall’anima tormenta, il 19 gennaio 1981 decide di buttarsi da un palazzo di New York, nonostante una vita breve fù un’artista influente nel panorama artistico degli ultimi decenni del xx secolo.




Some Disorder Interior Geometris. La sua prima e unica collezione di fotografie applicate su quaderni scolastici del fine 800.
Man Ray è stato un pittore, un grafico, un’artigiano e un autore di film ma è conosciuto come fotografo surrealista.

Fondò nel 1915 la ” Socety Indipendent Artist “con lo scopo di divulgare opere all’avanguardia. Dedicò molto tempo ai ritratti, nudo femminile e alla sperimentazione che lo portò all’invenzione di uno stile la “Rayografia” e all’uso della tecnica della solarizzazione. La Rayografia la scoprì nel 1921 fece scivolare un foglio di carta sensibile nella soluzione di sviluppo. La luce è in grado di lasciare una forma distorta di tutto ciò che tocca la pellicola.





La tecnica della solarizzazione invece consiste nella pratica di sviluppo dei negativi, i quali sovraesposti vanno incontro a un processo di inversione di toni.

Man Ray con le sue fotografie vuole creare un mondo dove le forme e le regole sono esasperate. Bisogna saper vedere per apprezzare la sua semplicità.
Michael Kenna è nato a Widness nel 1953, all’inizio sceglie la via della vocazione, vuole diventare un sacerdote ma a 17 anni inizia ad appassionarsi alla pittura e alla fotografia, inizia a frequentare la Bunbury School of art.

Nato e cresciuto in una città industriale vicino a Liverpool, era un giovane solitario e passava le sue giornate nei parchi, stazioni ferroviarie, chiese vuote, fattorie… Tutti questi luoghi li troviamo nelle sue fotografie . Michael è famoso per i suoi paesaggi in bianco e nero. I posti che ha fotografato di più sono il Giappone, Cina, Francia e Italia (Emilia Romagna). Per realizzare i suo paesaggi usa tempi molto lunghi di apertura dell’otturatore, per prolungare i movimenti di luce delle stelle o per distendere il moto dell’acqua.






” Ho sempre detto che avrei potuto essere serenamente un fotografo senza pellicola nella macchina fotografica”
Diane Arbus nata a New York il 14 1923, seconda di tre figli cresce in una ricca famiglia e vive tra agi e iperprotettività.

Diane a 12 anni inizia a manifestare il suo talento artistico, incomincia a dipingere, due anni dopo incontra Alan Arbus da lui impara il mestiere di fotografa e si sposano a 18 anni. La loro vita è piena di incontri con personaggi come Robert Frank, Stanley Kubrick… Nel 1957 divorziano e Diane inizia a cercare il suo percorso fotografico, esplora i sobborghi più poveri, spettacoli di travestimento e scopre il suo interesse per i Freaks, segue gli spettacoli del “Museo dei mostri di Hubert.” e fotografa i protagonisti.






Inizia a ricevere borse di studio, pubblica le sue immagini su diverse riviste, partecipa a mostre ma allo stesso tempo solleva aspre polemiche, le sue fotografie sono ritenute troppo forti e offensive ma Diane è già una fotografa riconosciuta. Durante gli ultimi anni di vita deve combattere contro la depressione e si ammala di epatite. Il 26 aprile 1971 si toglie la vita ingerendo una dose massiccia di barbiturici e incidendosi le vene.
